Mani che ti toccano e frugano sotto i vestiti, violando la tua pelle; un corpo che urta e si struscia insistentemente al tuo; labbra che ti costringono ad un bacio non voluto, schiaffi, braccia e oggetti che ti immobilizzano e ti costringono a vedere, fare, subire atti sessuali.
Queste sono solo alcune delle forme che la violenza sessuale può assumere.
La violenza sessuale comprende l'ampia gamma di comportamenti o atti sessuali, incluse le molestie, che qualcuno impone ad un'altra persona.
Tali comportamenti sono imposti con la forza (fisica ma anche psicologica) e sono compiuti ai danni di qualcuno senza avere il suo consenso.
Per violenza sessuale quindi non si intende solo il caso in cui l'atto sessuale includa la penetrazione, ma tutti quei comportamenti a sfondo sessuale dove una persona è costretta da qualcun altro.
L'abuso sessuale può essere compiuto da una o più persone (violenza di gruppo) ai danni di persone di qualunque età (bambini, adulti, anziani) e di qualunque sesso (femmine ma anche maschi).
I comportamenti di abuso possono compiersi in qualunque luogo (a casa, a scuola, per strada, sul luogo di lavoro). L'abusatore spesso è una persona conosciuta dalla vittima (amico, collega, conoscente, familiare).
La maggior parte delle vittime sono di sesso femminile.
Il consenso. L'aspetto essenziale che caratterizza il comportamento sessuale come violenza vera e propria è l'atto di compierlo in assenza del consenso dell'altra persona. L'atto sessuale viene imposto violando la libertà personale, psicologica e sessuale dell'altro, che diventa quindi vittima.
La responsabilità. Spesso chi subisce un abuso reagisce provando un forte senso di vergogna e si sente in colpa per quanto accaduto.
È come se la persona abusata invertisse il peso della responsabilità: "l'ho provocato... mi ha provocato" si dice e si sente dire... è vittima ma si sente responsabile. Sentirsi responsabili dell'evento è un modo per controllarlo, un modo per non sentirsi in balia di chiunque, un modo per scongiurare la possibilità che l'orrore vissuto possa succedere nuovamente.
L'abuso lascia ferite profonde, che non si vedono, ma si fanno sentire nel loro dolore: oltre alla pelle e al corpo, ciò che l'abuso lesiona, incrina e danneggia, è il senso di fiducia nell'altro, nel mondo, nella bontà umana.
La vittima non sa più di chi potersi fidare, e questo sentimento è maggiore se l'abuso è stato compiuto da una persona conosciuta, è devastante se chi abusa è un familiare.
Spesso dopo la violenza ci si sente storditi, increduli e poi... arriva il disgusto per il proprio corpo, per se stessi, ci si sente umiliati.
Dopo l'abuso il dolore psichico può assumere svariate forme: può farsi di ghiaccio, per cui la persona congela l'esperienza in un remoto angolo della mente e vive all'insegna del negare quanto vissuto.
È un po' come se si dicesse "se non ci penso, se faccio di tutto per dimenticare, sarà come se non fosse mai accaduto". In altri casi il dolore divampa, è un fuoco che non smette mai di ardere e la vittima è costantemente immersa e imprigionata nella gabbia del ricordo. Non riesce a non pensarci, non riesce a dimenticare, non riesce ad andare oltre.
Comunque si manifesti, il dolore della violenza subita condiziona fortemente la vita delle vittime, le relazioni sono le prime a risentirne, in particolare la relazione con se stessi e con il proprio corpo.
Dopo l'abuso la persona può sentire il proprio corpo come un "semplice" involucro vuoto, privo di valore e della possibilità di essere amato. Possono manifestarsi diversi problemi che riguardano la sfera del sonno (difficoltà a dormire, incubi, etc.) oppure quella della alimentazione (si mangia troppo o troppo poco), oppure si può cercare sollievo nell'alcol e nei farmaci fino ad abusarne.
Spesso la vittima soffre contemporaneamente di più problemi.
Superare il dolore. Il dolore della violenza, per quanto atroce ed immenso, può essere elaborato. È importante potersi rivolgere ad uno Psicologo o Psicoterapeuta per poter trattare e affrontare in maniera adeguata il trauma e il tormento che lo caratterizza.
Grazie al lavoro con il professionista diviene possibile superare e liberarsi della sofferenza in cui ci si sente imprigionati e la vita può ricominciare a scorrere.