La parola Omosessualità nasce dalla fusione di "omoios" (in greco: simile) e "sexus" (in latino: sesso) e indica l’orientamento sessuale di chi è attratto da persone dello stesso sesso.
Per lungo tempo sono state cercate le cause biologiche e psicologiche senza giungere a conclusioni valide a livello scientifico. In effetti non è possibile affermare che omosessuali si nasce o si diventa, semplicemente lo si è.
Il fatto che le persone omosessuali siano una minoranza rispetto alla popolazione generale, però, ha fatto sì che la loro sessualità venisse considerata come diversa, contro natura e, in alcune culture, contro la legge.
Nella nostra, è stata classificata come un disturbo – e "curata" in quanto tale – fino a tempi molto recenti, mentre oggi la comunità scientifica si schiera contro questa visione patologica, parlando piuttosto di una naturale variante della sessualità umana.
Nonostante i progressi culturali e civili, permangono molti pregiudizi, scarsa conoscenza e ostilità. Da molti l’eterosessualità è considerata come condizione normale, per questo a volte diventa difficile accettare con serenità l’omosessualità o farla accettare e rispettare. Può anche accadere che una persona serena con se stessa, felicemente accoppiata, diventi vittima di discriminazione o peggio di violenza.
Di fronte a un’Omofobia (avversione e paura dell’omosessualità) che persiste o una società che resiste al cambiamento, possono emergere forti disagi per la persona. C’è chi si deve scontrare con l’intolleranza sociale o le limitazioni imposte dalla legge e chi fa fatica ad accettare se stesso, a dichiarasi apertamente.
Dal punto di vista psicologico, infatti, l’Omosessualità (maschile e femminile) può essere vissuta in modo tormentato. Non è sempre facile accettare la propria unicità, saperla rispettare e proteggere in prima persona. Questo comunque accade all’interno di un percorso, scandito da dolori e conquiste, per arrivare alla piena accettazione di se stessi.
La Psicologia. Se anche le scienze un tempo hanno considerato questo orientamento come innaturale, oggi si preoccupano - in particolare la Psicologia - di aiutare le persone a vivere serenamente la propria vita sociale e affettiva.
Per chi incontra difficoltà è importante chiedere aiuto, soprattutto nei casi in cui si sente di essere attratti da una persona dello stesso sesso ma in qualche modo non lo si riesca ad accettare. In questi casi si rischia di approvare i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti di chi ha un orientamento omosessuale "diverso", soffocando così il proprio istinto, rinnegando la propria natura o – peggio – diventando omofobici a propria volta.
Questa viene chiamata "omofobia interiorizzata" e può produrre grossi conflitti interiori, impedire di accettare la propria realtà come naturale, quindi di vivere la propria vita.
La Psicologia può aiutare a "sanare" questa frattura, per fare pace con se stessi e vivere più serenamente la propria vita presente e il proprio futuro.
"Mamma, papà: devo dirvi una cosa. Come vivere serenamente l'omosessualità. Scritto da una madre e da suo figlio", Dall'Orto G., Dall'Orto P., Sonda, 2012
"Parlare di omosessualità a scuola. Riflessioni e attività per la scuola secondaria", Montano A., Andriola E., Centro Studi Erickson, 2011
"L'Amore che non osa dire il suo nome. Psicologia dell'omosessualità maschile e femminile", Nucci F., Magi, 2010
"Essere omosessuali. Omosessualità maschile e sviluppo psichico", Isay R.A., Raffaello Cortina, 1996
"Genitori come gli altri. Omosessualità e genitorialità", Cadoret A., Feltrinelli, 2008
"Difesa dell'omosessualità", Bentham J., Il Nuovo Melangolo, 2009
"Ernesto e gli altri. L'omosessualità nella narrativa italiana del Novecento", Gargano C., Editori Riuniti, 2002