La Terapia Immaginativa è un metodo psicoterapeutico ad orientamento psicodinamico e nasce dal lavoro di Robert Desoille, Ingegnere e Psicoterapeuta francese. Lo studioso riprese gli studi sull'inconscio di Sigmund Freud, sull'immaginazione attiva di Carl Gustav Jung, sull'ipnosi di Milton Erickson e sul Training Autogeno di J. Heinrich Schultz.
Il sogno da svegli guidato. Desoille, convinto del potere positivo e creativo dell'inconscio e dell'immaginazione, a metà del 1900, mise a punto una tecnica per provocare il sogno ad occhi aperti: il "sogno da svegli guidato".
Attraverso il sogno e la tecnica immaginativa, Desoille riusciva ad indagare la mente umana, facendo emergere immagini e simboli carichi di significato. Questi permettevano di sprigionare le energie psichiche per sviluppare le potenzialità inespresse dell'uomo.
Sempre nel corso delle sue ricerche Desoille si accorse che durante le sedute emergevano "vecchi" blocchi, conflitti ed emozioni negative che spesso le persone trattengono senza nemmeno accorgersene.
Grazie all'immaginazione e alla fantasia del paziente potevano quindi affiorare anche le cause inconsce dei disturbi psicologici e questo permetteva di ottenere effetti terapeutici.
Tecniche immaginative. La Psicoterapia Immaginativa sostituisce così al dialogo terapeutico - alle parole - la creatività immaginativa del paziente, attraverso varie tecniche, tra cui:
Durante le sedute la persona si distende e il corpo si rilassa: comincia così il sogno guidato da svegli.
Il Terapeuta conduce la mente del paziente altrove – in un'altra dimensione fra sogno e realtà – in cui la persona può fare emergere i suoi conflitti interiori, le frustrazioni, le paure e le angosce...
Parlando per immagini il paziente esprime tutto il suo mondo interiore, i suoi vissuti (la vita psichica), rivelando sia la causa del suo disturbo sia le risorse per risolverlo.
Attraverso il sogno e le visualizzazioni guidate infatti si vive un'esperienza che "ripara", "sblocca", gratifica, elimina le tensioni e le paure.
Nel colloquio conclusivo il paziente riflette insieme al Terapeuta su quanto emerso per lavorare progressivamente sulla "radice" del sintomo: eliminare stati o emozioni dolorose e quegli atteggiamenti che impediscono l'adattamento e il benessere. Le modificazioni positive che si ottengono durante lo stato ipnotico e le risorse che la persona scopre di possedere, possono essere poi "trasferite" nella vita da svegli, al di fuori delle sedute.