La fertilità, in genere associata al corpo e all’ideale femminile, riguarda la capacità di procreare sia degli uomini che delle donne. Nella donna raggiunge il suo apice fra i 15 e i 25 anni, e inizia a ridursi prima dei 40 anni, anche se la menopausa in genere sopraggiunge intorno ai 50 anni. Nell’uomo questa capacità è più duratura.
È molto importante non confondere la difficoltà a concepire un figlio con l’infertilità. Avere problemi di fertilità infatti non significa non essere fertili, ma semplicemente incontrare difficoltà, che possono essere affrontate e risolte. Per parlare di mancanza di fertilità, l'assenza di concepimento dovrebbe interessare un periodo di oltre un anno, durante il quale la coppia ha rapporti regolari settimanali, senza utilizzare sistemi contraccettivi. A questo punto è consigliabile sottoporsi a controlli medici e verificarne le cause. In base a queste vi sono cure a cui ci si può sottoporre.
Nel caso in cui queste non abbiano effetto, è possibile ricorrere tecniche di procreazione assistita.
Oltre che dalle condizioni e dal momento in cui si fa sesso, la fertilità può essere condizionata dagli stili di vita e dalle abitudini: ad esempio l’abuso di alcolici e situazioni di grave stress possono diminuire la possibilità di rimanere incinta, così come essere troppo magri o molto in sovrappeso. Anche l’assunzione di alcuni farmaci e fattori familiari possono incidere negativamente. Oppure disturbi ovulatori dati dagli squilibri ormonali, lesioni della tuba uterina, determinate malattie (es. endometriosi, fibromi uterini o l'azoospermia e l'oligospermia nell'uomo).
Oggi - soprattutto in Italia - l’età media in cui si decide di avere un figlio è molto posticipata (circa il 34,7% delle donne alla prima gravidanza infatti ha più di 35 anni). Alcune donne possono quindi incontrare delle difficoltà di concepimento. C’è comunque una grande varietà individuale e non di rado si può avere la prima gravidanza anche dopo i 40 e i 50 anni.
Infertilità di coppia. Gli studiosi comunque confermano che l’infertilità è quasi sempre una questione di coppia, che può dipendere da fattori diversi e va affrontata insieme.
L'infertilità può essere sia maschile che femminile: il 35% dei casi riguarda la donna, il 30% gli uomini, il 20% entrambi, il 18% invece non trova spiegazione (infertilità inspiegata), in questo caso le motivazioni sono prevalentemente psicologiche.
In caso di una diagnosi di infertilità la coppia si trova ad affrontare sentimenti molto dolorosi, poiché il bambino sognato e desiderato, potrebbe non arrivare.
La donna potrebbe sentirsi ferita nella sua intimità, sentirsi privata del suo naturale ruolo materno. L’uomo potrebbe vivere il suo corpo come nemico.
Sentimenti comuni sono: sensi di colpa, frustrazione, rabbia («Perché proprio a me?»), vergogna, senso di inadeguatezza. Il carico di stress può essere forte e rischiare di minare l’equilibrio della coppia. La persona non fertile potrebbe avere paura di avere deluso il partner e di perderlo.
Qualsiasi strada la coppia scelga di percorrere (continuare a provare, intraprendere un percorso di fecondazione assistita o di adozione) sia che decida di rimanere senza figli, sarà molto importante dare un senso personale e comune a questa esperienza.
Un percorso psicologico può rivelarsi utile in questo delicato momento, per aiutare la coppia a ricostruire il proprio rapporto su nuove fondamenta e nuovi sogni. Questo la renderà molto più forte e unita di prima.