L’adolescenza è una fase di crescita molto importante, fatta di conquiste e scoperte. Ci si affaccia alla vita in un modo nuovo e con maggiore indipendenza, non di rado con grande entusiasmo. Spesso però si sente parlare di adolescenza in termini di crisi, perché ogni cambiamento porta con sé aspetti problematici o dolorosi e può essere fonte di stress. La fase adolescenziale è ricca di questi cambiamenti, che avvengono non solo sul piano fisico, ma investono i ragazzi nella loro interezza, si parla spesso infatti di crisi adolescenziale.
Il corpo dell’adolescente si trasforma radicalmente: si sviluppa e matura sessualmente, dando luogo a una vera e propria "tempesta ormonale". Questa rivoluzione può generare ansia e turbamento, soprattutto se lo sviluppo avviene molto prima o molto dopo rispetto ai propri coetanei. Problemi comuni come la comparsa del ciclo, l’acne o un leggero sovrappeso possono essere vissuti in maniera molto pesante da un giovane che, mai come in questo momento, ha bisogno di conferme e di sentirsi accettato.
Adolescenza e sessualità. La maturazione fisica porta poi a fare i conti con un altro elemento che può essere fonte di turbamento: il sesso. Qualcuno vive la scoperta della propria sessualità con naturalezza, altri con ansietà, incertezze o frustrazione. Il corpo adolescente è sviluppato – in piena fertilità – ma i giovani potrebbero non essere emotivamente pronti ad avere i primi rapporti sessuali. Potrebbero farlo per curiosità, per emulazione, per sentirsi grandi, e a volte questo può causare delusione o piccoli traumi.
Il modo di sentire e di riflettere cambia. Si comincia a ragionare in modo indipendente rispetto ai genitori e all’autorità in genere (professori ecc.) e si prova il desiderio di affermare la propria personalità. Alcuni adolescenti diventano ribelli o insofferenti alle convenzioni, altri possono sentire ancora il bisogno di protezione e sicurezza per paura di avventurarsi nel mondo in modo autonomo, oppure oscillare fra questi due stati d’animo.
Il profondo cambiamento che avviene a livello fisico ha quindi un suo corrispettivo a livello psicologico. È un po’ come se il bambino scomparisse per lasciare posto a un essere adulto, senza però esserlo davvero: si è troppo grandi per godere dei "privilegi" dell’infanzia, si è troppo piccoli per fare quello che si vuole.
La situazione a volte può complicarsi nel gruppo. Gli adolescenti spesso hanno bisogno di formare una compagnia extra scolastica, senza la presenza o la mediazione degli adulti. Anche questo fa parte del processo di formazione e affermazione della propria identità. Ci si riconosce con i propri coetanei e si sente il bisogno di essere accettati e integrati.
Il gruppo può dare sicurezza, ma può anche spingere ad assumere atteggiamenti poco spontanei o a "bruciare delle tappe", per dimostrare agli altri di essere grandi, "essere capaci di..." o semplicemente per dimostrarlo a se stessi.
La rapidità con cui si cambia in questa età può essere davvero destabilizzante, sia per l’adolescente che per la sua famiglia.
Come genitori potrebbe capitare di mettersi in discussione, sentirsi colpevoli o incapaci di gestire i figli, di dialogare con loro, spesso ci si sente preoccupati. La preoccupazione di un genitore è normale, e se essere troppo protettivi potrebbe soffocare il loro desiderio di indipendenza e quindi allontanarli, un atteggiamento troppo accomodante potrebbe farci perdere il nostro ruolo genitoriale.
Anche capire come interpretare i comportamenti dei ragazzi non è sempre facile:
Adolescenza e genitori. Compito delicato e molto difficile per un genitore è capire quando determinati comportamenti o atteggiamenti sono normali o quando invece possono essere segnali di problemi importanti che devono al più presto essere affrontati.
Litigi, silenzi, bugie, porte sbattute, lotte per una maggiore indipendenza... sono fenomeni piuttosto comuni, per cui non ci si deve allarmare. L’importante è cercare di dare sostegno e fiducia, cercando di ri-negoziare i ruoli all’interno della famiglia, calibrare libertà concessa, educazione e disciplina. D’altra parte, l’adolescenza è un periodo delicato, infatti, non è raro che l’adolescente possa sviluppare dei problematiche che è bene non sottovalutare.
L’instabilità psicologica che caratterizza i ragazzi infatti non di rado può complicarsi e sfociare in problematiche inerenti il comportamento, la condotta, (l'aggressività e l'antisocialità sono più diffusi fra i ragazzi, si pensi ad esempio al fenomeno del Bullismo) oppure inerenti l'alimentazione (l’anoressia e la bulimia colpiscono soprattutto le ragazze fra i 13 e i 18 anni). Ma anche disturbi come l'ansia o la depressione possono colpire i ragazzi.
Quando si ha il dubbio che un problema possa evolversi, o non si è certi della sua gravità, è necessario intervenire prontamente, chiedendo un consiglio al proprio Medico di famiglia, consultando uno Psicologo o uno Psicoterapeuta, poiché questa fase di passaggio è fondamentale per la formazione dell’adulto che verrà, della sua personalità e del suo modo di vivere il mondo.