L'uomo, che ne sia consapevole o meno, che lo desideri oppure no, comunica continuamente – emozioni, opinioni personali e pensieri – attraverso l'atteggiamento, i gesti, lo sguardo...
La prima forma di linguaggio che l'uomo ha utilizzato, sin dall'infanzia, sono del resto i movimenti, i suoni, le espressioni, il pianto, il riso. All'occorrenza riesce a farsi capire anche senza parlare oppure "colora" di emozione quello che dice con un'espressione del viso, cambi di tonalità della voce e gesti per sottolineare cosa sta dicendo.
Il linguaggio del corpo si riferisce a tutta una serie di segnali che spesso sono involontari ed inconsapevoli.
Per nascondere i veri sentimenti - e cioè "falsificare" il linguaggio del viso o del corpo - bisognerebbe riuscire a controllare ogni singolo muscolo in ogni momento. Questo ovviamente non è possibile: il viso o l'intonazione della voce tendenzialmente dimostrano se stiamo pensando o provando qualcosa di diverso rispetto a ciò che stiamo dicendo.
Vediamo qualche esempio:
Abbiamo visto che il corpo parla nostro malgrado: le informazioni che "provengono" da esso vengono percepite in maniera immediata e restano più impresse delle parole, perché il 70% dei dati immagazzinati dal cervello arrivano dalla vista, e solo il 15% dall'udito.
La comunicazione non verbale, inoltre, fornisce molte più informazioni di quanto non faccia una comunicazione esplicita. Del resto tutti sappiamo riconoscere un'espressione divertita, impaurita o arrabbiata, ed è per questo che spesso ci fidiamo di più di quello che vediamo con i nostri occhi che non del contenuto verbale espresso dall'interlocutore.
Chi si è occupato di comunicazione non verbale? Questa disciplina è talmente rilevante che se ne sono occupate diverse scienze come la Biologia (che la considera innata), la Sociologia (regolata da norme sociali), la Psicologia e naturalmente le Scienze della Comunicazione.
A questo linguaggio, tanto potente ed espressivo, si sono interessati anche i Servizi Segreti. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti – per esempio – si è avvalso degli studi dello Psicologo Paul Ekman per smascherare criminali, individuare potenziali terroristi e interrogare i prigionieri.
Paul Ekman, fra i massimi esperti di comunicazione non verbale, ha dimostrato che alcune espressioni del viso sono uguali in tutte le popolazioni e universali, confermando così la teoria della Biologia.
Queste espressioni "base" riguardano: colpa, contentezza, disgusto, divertimento, disprezzo, eccitazione, imbarazzo, gioia, orgoglio per i successi, paura, piacere dei sensi, rabbia, soddisfazione, sollievo, sorpresa, tristezza, vergogna.
Approfondendo gli esperimenti è riuscito a individuare microespressioni facciali da cui si capisce se una persona mente.
I suoi studi, in particolare il libro "I volti della menzogna", sono diventati celebri anche sul piccolo schermo grazie alla serie televisiva "Lie to me", di cui lo stesso Ekman si è occupato come consulente scientifico.
Se ci sono studi che dimostrano l'universalità delle espressioni base legate ai sentimenti diverso è il discorso dei gesti. Utilizzati in tutte le culture, par accompagnare o sostituire il parlato possono cambiare nel significato di paese in paese.
In India e nei Balcani – per esempio – scuotere il capo da destra a sinistra per dire "No", significa "Sì".
Il gesto che da noi si usa per dire "Ma cosa stai dicendo?", scuotendo avanti e indietro la mano con il palmo rivolto verso l'alto e le dita riunite, in Turchia è un gesto di approvazione e apprezzamento, rivolto soprattutto alle donne. Perciò, Signore, se a Istanbul un uomo vi fa il gesto mentre gli state parlando, non arrabbiatevi! Vi sta facendo un complimento!
Se invece siete in vacanza nei Balcani, non fate mai il gesto "ok" per dire "Va bene. Sono d'accordo", potrebbe essere pericoloso! E... mi raccomando! Non fate mai l'autostop in estremo Oriente!
"La comunicazione non verbale", Bonaiuto M., Maricchiolo F., Carocci, 2009
"Te lo leggo in faccia. Riconoscere le emozioni anche quando sono nascoste", Ekman P., Amrita, 2010
"I volti della menzogna. Gli indizi dell'inganno nei rapporti interpersonali", Ekman P., Giunti, 2009
"Le bugie dei ragazzi. Frottole, imbrogli, spacconate: perché i nostri figli ricorrono alla menzogna?", Ekman P., Giunti, 2008