Articolo pubblicato il 2 Agosto 2024.
L'articolo "L'ansia" tratta di: Disturbi d'Ansia, Attacchi di Panico, Disturbo Ossessivo Compulsivo e Disturbo Post Traumatico da Stress.
L'Ansia è una reazione affettiva caratterizzata da vissuti di inquietudine, insicurezza, disagio psichico e fisico, che si sviluppa di fronte a situazioni di stress, e in particolare in condizioni di allarme di fronte alla minaccia di pericoli reali o simbolici.
Da un punto di vista fenomenico l'esperienza dell'ansia è costituita da uno stato di attesa apprensiva, con anticipazione di eventi negativi mal definiti verso i quali il soggetto si sente indifeso e impotente. In condizioni normali, l'ansia costituisce una reazione di difesa dell'organismo (correlata all'istinto di conservazione), volta ad anticipare la percezione del pericolo prima che questo sia chiaramente identificato. Essa è accompagnata da un aumento della vigilanza e dell'attivazione di tutta una serie di meccanismi fisiologici che predispongono l'organismo alla difesa o alla fuga.
L'ansia, quindi, in condizioni normali è un ottimo sistema di allarme fisiologico utile alla sopravvivenza della specie.
Quando questo meccanismo di difesa è mal regolato, l'ansia diviene una risposta sproporzionata o irrealistica a preoccupazioni relative all'esistenza o all'ambiente ed assume la connotazione di un vero disturbo mentale. In questo caso anziché favorire l'adattamento della persona all'ambiente lo peggiora e diviene necessario un intervento terapeutico.
L'ansia è patologica nel momento in cui risulta sproporzionata all'evento scatenante o quando si manifesta in assenza di motivi apparenti o quando si protrae nel tempo, ed è di intensità tale da interferire con il funzionamento normale dell'individuo. L'ansia ha una componente psichica (senso soggettivo di apprensione, inquietudine, difficoltà di concentrazione, ruminazione, insicurezza, attesa penosa), una neurovegetativa (sudorazione, tachicardia, nodo alla gola, senso di soffocamento, vertigini, tremori, disturbi digestivi) e una motoria (tensione, irrequietezza, agitazione, a volte paralisi motoria).
Risulta doveroso effettuare una distinzione tra ansia e paura e tra ansia e angoscia.
L'ansia si distingue dalla paura poiché implica un senso di attesa per un pericolo futuro e indefinito e al contempo un senso di inadeguatezza alla situazione, mentre la paura è uno stato emotivo per un pericolo reale, esterno e coscientemente riconosciuto.
Un'altra distinzione che viene fatta in ambito clinico è quello tra ansia e angoscia. L'angoscia, rispetto all'ansia, è un vissuto emotivo disforico di malessere profondo caratterizzato da intensi fenomeni neurovegetativi determinato dal timore di un pericolo imprecisato e imminente di fronte al quale ci si sente disarmati e impotenti.
Risulta inoltre necessario distinguere tra:
Freud utilizzò il termine "psiconevrosi" per far riferimento ad una condizione individuabile in 4 differenti configurazioni cliniche (nevrosi d'ansia, l'isteria d'angoscia, la nevrosi ossessivo-compulsiva e l'isteria. Il termine aveva una connotazione descrittiva (per indicare un sintomo assai doloroso presente in un individuo in cui l'esame di realtà non è compromesso), sia con l'intenzione di indicare la presenza di un preciso processo etiopatogenetico (conflitti inconsci in grado di generare ansia e di condizionare l'impiego maladattativo di alcuni meccanismi di difesa, a cui si collega lo sviluppo dei sintomi).
La nevrosi d'ansia fa riferimento ad un disturbo più o meno strutturato nel quale l'ansia è il sintomo predominante. Essa si può descrivere come un disturbo caratterizzato da reazioni di apprensione e paura più o meno diffuse o croniche, con episodi acuti e ricorrenti durante i quali il soggetto è spaventato, si sente sicuro e impotente e presenta sintomi neurovegetativi molteplici. Tra une reazione acuta e l'altra il soggetto può essere relativamente asintomatico o presentare, in maniera persistente, uno o più componenti caratteristici del disturbo.
La nevrosi d'ansia si può manifestare in maniera:
Lo stato di ansia può iniziare in maniera graduale con vissuti generici di tensione, inquietudine, sconforto e disagio, oppure in maniera repentina e quindi con eclatanti manifestazioni di ansia acuta, a volte senza che esista una plausibile spiegazione a uno specifico fattore scatenante; altre volte come conseguenza di qualche evento personale o ambientale che lo scatena (lutto, abbandono, fallimento). I principali sintomi psicologici della nevrosi d'ansia sono la paura di svenire, di non farcela, di morire, di impazzire, di fare qualcosa di incontrollabile, che succeda, a sé o ad altri, qualcosa di catastrofico. Altri sintomi sono la sensazione di impotenza, di disintegrazione del sé, di perdita di significato, di annichilimento, di solitudine, accompagnati, a volte, da vissuti di depersonalizzazione e di derealizzazione.
I sintomi dell'ansia risultano presenti in molti disturbi psicopatologici e sul piano tassonomico, nella psicopatologia contemporanea essi vengono inquadrati nelle seguenti categorie:
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