Articolo pubblicato il 1 Aprile 2021.
L'articolo "Ansia e pensieri negativi" tratta di: Disturbi d'Ansia e Disturbo d'Ansia Generalizzato.
Quando mi sento in ansia? Noto che alcuni pensieri provocano nel mio corpo tensione e agitazione? Cosa temo? Tendo a proiettarmi nel futuro o a rivedere scene del passato? Come mi fa stare quel pensiero?
Rispondere a queste ed altre domande può aiutarci a portare consapevolezza su alcuni meccanismi che agiscono in noi togliendoci la serenità e mettendo in scacco la nostra capacità di agire.
Capita a tutti, più o meno consapevolmente, di "coltivare" pensieri cupi e negativi, soprattutto quando stiamo attraversando un periodo particolarmente difficile e sfidante.
Per qualcuno che è stato esposto fin nei primi anni di vita a situazioni dolorose e traumatiche, avere pensieri negativi fa parte della normalità; come se facessero da sottofondo al nostro vivere, e poi accade qualcosa che li risveglia; come un film che si riattiva e la mente finisce per crederci come se fosse reale (e non semplice proiezione di paure).
Tanto più ne siamo inconsapevoli, tanto più questi pensieri possono sottrarci energia, facendoci vivere in uno stato di tensione e allerta, condizionando il nostro sentire, e facendo emergere sintomi e malesseri fisici di varia natura.
È molto utile innanzitutto conoscere meglio "come ci parliamo": sì, perché nella mente di ognuno di noi c'è un "commentatore" silente che valuta e giudica ogni cosa colorandola con una certa emozione. Utile accorgercene e arrivare a conoscere i nostri pensieri, soprattutto quelli più ricorrenti e ingombranti; quelli che ci spaventano di più e che facciamo di tutto per non sentire. È proprio guardandoli che possiamo imparare a renderli inoffensivi.
Ad esempio scriverli è una pratica utile per cominciare: aiuta a mettere una distanza tra me e loro, così possiamo renderci conto che questi pensieri attraversano la nostra mente, ma non ne occupano tutto lo spazio stabilmente. In questa direzione, semplici pratiche meditative ci aiutano a disidentificarci dai pensieri negativi mostrandoci la loro transitorietà.
Le persone ansiose spesso tendono a pre-occuparsi (occuparsi prima del tal problema pensandoci), a rimuginare, ad ingigantire un problema o a nutrire continui dubbi sul da farsi. In questo modo l'ansia mantiene la mente attiva bloccando l'agire.
In questo stato d'animo, la nostra visione del problema non può che essere limitata: come se vedessimo il problema/la situazione dal buco della serratura anziché aprire la porta e indagarlo davvero. Certo in questo stato è difficile farci raggiungere da idee creative, che nascono dall'allargare la visione. Anche Einstein ci ricorda che "Non possiamo risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato per crearlo". Ti è mai capitato di avere un'intuizione rispetto a una certa difficoltà camminando o cucinando? Fortunatamente la nostra mente sa aprirsi a pensieri intuitivi e creativi, se solo glielo permettiamo.
Così, passo passo, scopriamo che possiamo modificare la nostra relazione con i pensieri negativi e ansiosi innanzitutto conoscendoli e rendendoli consapevoli; successivamente possiamo familiarizzare con loro riportandoci nel presente: come possiamo affrontare quella situazione faticosa o stressante ora? Scopriamo cosa possiamo fare nel presente e lo facciamo.
Probabilmente dovremo accettare la nostra infallibilità, il rischio di sbagliare, l'impossibilità di avere tutto sotto controllo o che le cose vadano come vorremmo... E allora scopriamo come nutrire in noi la fiducia, la costanza, l'accettazione di ciò che non possiamo cambiare, e molte altre risorse/qualità presenti in noi che necessitano di essere alimentate e rafforzate.
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