Articolo pubblicato il 29 Ottobre 2018.
L'articolo "Adolescenza e relazioni ai giorni nostri" tratta di: Relazioni, Amore e Vita di Coppia e Adolescenza.
Articolo scritto dal Dott. Roberto Pozzetti.
Fra adolescenti e giovani va per la maggiore un cult movie di qualche anno fa: Noi siamo infinito. Narra le vicende di Charlie, un ragazzo timido, impacciato e con importanti problematiche come dei fenomeni allucinatori. Egli inizialmente stenta a inserirsi nel gruppo di coetanei del liceo che frequenta, ma si sblocca, poi, attraversando dei movimenti conflittuali fra cui una scazzottata e soprattutto il primo bacio con la protagonista femminile, rappresentata da Emma Thompson (la Hermione della celebre serie Harry Potter). Questo film si conclude con un inno all'infinito da parte di Charlie, su un furgoncino dove si trovano lui, la ragazza e un amico gay, arricchito dalle note di David Bowie che canta We can be heroes just for one day, come da colonna sonora di un altro film molto crudo dei decenni scorsi, Noi i ragazzi dello zoo di Berlino.
Le relazioni fra coetanei, pur con diverse caratteristiche, sono al centro anche di un recente film di successo quale è La vita di Adèle, in cui una ragazza teenager scopre la passione per un'altra giovane donna, leggermente più matura di lei, nell'ambito di dinamiche di gruppo adolescenziali, fra contesti scolastici e feste a base di alcol e musica.
Non vi è età più incline all'accendersi di relazioni d'amore, alla frequentazione di gruppi di coetanei, allo scoccare dei legami di amicizia, della fascia giovanile.
L'adolescenza è il periodo dell'esistenza nel quale ci si stacca progressivamente dalla famiglia d'origine e si investe affettivamente nei legami extrafamiliari. Ecco allora l'ardore intenso delle amicizie e delle inimicizie, degli amori e delle ostilità che caratterizzano le relazioni umane in questo periodo.
L'adolescenza oggi spesso si protrae ben oltre i 20 anni, in un dilatarsi di quella che autori come Charmet hanno descritto con il termine di "adolescenza prolungata". Protrarsi che va considerato ormai smarcato da qualunque psicopatologia, in quanto dovuto anzitutto a fattori sociali come l'incremento degli anni dedicati allo studio universitario, il precariato professionale, la crescente richiesta di mobilità lavorativa deterritorializzante o sradicante, la difficoltà economica di aprire un mutuo e di assolvere alle spese più urgenti.
La principale peculiarità dei rapporti umani nella nostra epoca storica sta nel crescente passaggio dall'investimento sulle relazioni fra corpi che si incontrano in carne e ossa all'importanza attribuita alle relazioni virtuali. Ne costituisce la forma più estrema il fenomeno di reclusione volontaria in casa dei cosiddetti hikikomori, più diffuso in Giappone ma che si ritrova anche in Europa. Al centro delle cronache vi sono Youtuber, influencer, numero di followers. Sempre più sono coloro che trascorrono ore di ogni giornata fra lo scriversi in chat, le conversazioni su Skype che non si concretizzano in incontri e lo spiare i profili altrui. Diverse avventure erotiche vengono rapidamente instaurate attraverso social imperniati sulla geolocalizzazione e connotati per orientamento sessuale.
Sarebbe ingiusto tralasciare i rischi, oltre alle immense potenzialità, relativi al mondo virtuale. Rischi tanto più delicati per gli adolescenti, che sono sovente condotti a sottovalutarli. La forma più evidente di questo sta nella dipendenza dal mondo digitale, che porta ragazzi e ragazze a dedicare molte energie a questo ambito dimenticando di impegnarsi nello studio e nel lavoro e di coltivare amicizie e legami affettivi reali anziché virtuali. Molto noto e giustamente preoccupante è anche il fenomeno del cyberbullismo nelle sue varie forme che vanno dal bannare da un gruppo o da una chat per escludere qualcuno ai fenomeni di harassment (invio ripetuto di messaggi offensivi), che si estendono dalla denigrazione sistematica, diffamatoria e calunniosa alla spudorata diffusione in rete di immagini private.
Quest'ultimo è il caso delle vicende di Ben, uno fra i personaggi di Disconnect, coevo dei due film sopra citati. Come Charlie, Ben è un ragazzo timido e impacciato nelle interazioni umane; la prospettiva generale di questa rappresentazione è, però, diversa in quanto si centra sulle relazioni del mondo virtuale. Egli viene vessato da alcuni compagni di scuola; questi si creano un finto account dal nome femminile attraverso il quale iniziano a chattare con Ben e lo convincono a inviare a questa presunta ragazza proprie foto senza veli. A quel punto, le divulgano fra i coetanei e, quando il ragazzo scopre l'inganno nel quale è stato coinvolto, per l'estremo imbarazzo, tenta il suicidio. È questo un fattore cruciale del sexting, sia sul versante dello spogliarsi dinanzi a una webcam, sia su quello del far circolare foto e video osceni: il venir meno della vergogna. Si riscontra non soltanto la carenza del senso di colpa simbolico, ma anche il rarefarsi della vergogna.
Quanto incontriamo come psicoanalisti oggigiorno, in special modo con i giovani, è l'apparente rendere possibile qualcosa che soltanto pochi anni or sono sarebbe stato maggiormente proibito per pudore, per senso di colpa, per vergogna. Ci asteniamo da qualunque giudizio moralistico su tali fatti della modernità senza catalogarli come positivi o negativi: ci lavoriamo a livello clinico, dal vertice della psicoanalisi.