Articolo pubblicato il 4 Dicembre 2015.
L'articolo "Paura, amica o nemica?" tratta di: Attacchi di Panico.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Annalisa Poiana Mosolo.
La paura è un istinto primordiale del tutto naturale e spontaneo che spinge le persone a proteggersi dai pericoli, innescando una risposta immediata di fuga o attacco. La paura è amica dell'uomo, trattandosi della principale emozione che gli garantisce la sopravvivenza.
Qualcosa che, entro una certa misura protegge, si può trasformare, per sovradosaggio, in ciò che danneggia e fa ammalare.
Il panico può essere considerato una reazione estrema alla paura, un vero e proprio tilt psico-fisiologico che colpisce all'improvviso la persona, limitando le risorse e la capacità di reagire in modo appropriato ai pericoli.
Colui che ha sperimentato la terribile esperienza dell'attacco di panico sa che, nel giro di pochi secondi o di qualche minuto, il corpo e la mente sono completamente fuori controllo.
In quegli istanti la persona può essere in preda al terrore di impazzire o di morire all'improvviso, avvertendo la presenza di numerosi sintomi fisici, come ad esempio:
La paura persistente che si verifichi un nuovo attacco è un meccanismo che si innesca spesso dopo aver vissuto il primo attacco di panico.
Si tratta di una trappola psicologica che può rendere la persona continuamente tesa e agitata, anche in assenza di un pericolo reale.
La paura si può trasformare nel proprio peggior nemico.
Il panico viene generalmente combattuto attraverso l'esasperazione e la generalizzazione di tre reazioni di cui l'uomo è naturalmente dotato:
Queste tre armi di difesa, quando sono utilizzate in eccesso, non solo perdono la loro efficacia, ma possono contribuire a far peggiore il problema, poiché è la loro continua applicazione che impedisce alla persona di superarlo.
1. La fuga è una reazione istintiva volta all'auto-preservazione della nostra specie che può diventare disfunzionale nel momento in cui si trasforma in evitamento strutturato delle situazioni minacciose, per paura di star male o di correre il rischio di trovarsi in difficoltà.
L'evitamento rappresenta pertanto una tipica reazione fallimentare di gestione della paura poiché - evitando - la persona conferma a se stessa la reale pericolosità della situazione temuta e la propria incapacità nel farvi fronte. Per cui evitamento dopo evitamento la persona si sentirà gradualmente sempre meno in grado di affrontare la situazione che la spaventa, percependola ancor più minacciosa della volta precedente.
2. La ricerca di protezione può trasformarsi in una trappola micidiale nel momento in cui la persona - delegando agli altri la propria sicurezza personale - rinuncia a confrontarsi con i propri limiti e diventa sempre più dipendente dall'aiuto degli altri.
Chiedere e ricevere l'aiuto delle persone care - nel momento in cui si struttura in una modalità ricorrente e usuale di gestione delle proprie paure - contribuisce a far sentire sempre più inadeguato e insicuro colui che delega la propria sicurezza agli altri.
3. Anche la lotta, quando viene portata all'estremo, può rappresentare una reazione disfunzionale che spesso conduce all'esasperazione della paura. Quando la lotta si esprime nei confronti della paura, allo scopo di controllarla o di ridurla, il rischio di innescare una serie di reazioni psico-fisiche che culminano in un attacco di panico è molto elevato.
Lottare contro una reazione istintiva, tentando di controllarla razionalmente, rappresenta una delle trappole più frequenti in chi cerca di riacquistare il controllo del proprio corpo o della propria mente pervasa dalla paura.
Il controllo razionale di tutto ciò che nel nostro corpo è automatico e istintivo finisce per alterarne il naturale funzionamento.
Talvolta le persone fuggono da una situazione reale percepita come minacciosa, altre volte non sanno nemmeno da cosa stanno fuggendo, ma continuano a scappare.
Il nemico può non esistere, eppure non è possibile fare a meno di combattere contro la paura di incontrarlo. Spesso ciò da cui ci si protegge è la paura stessa che, come un'ombra, segue la persona senza darle tregua.
Rivolgersi a uno Psicoterapeuta può essere di grande aiuto a chi soffre di attacchi di panico o di altri disturbi d'ansia, per i quali è necessario affidarsi a un Professionista esperto.
La paura può tornare ad essere nostra alleata, se impariamo a guardarla in faccia trasformandola in coraggio.