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Articolo di psicologia: «Intelligenza del cuore: imparare a comunicare»

Emozioni e intelligenza emotiva nella sofferenza psichica

Articolo pubblicato il 13 Settembre 2013.
L'articolo "Emozioni e intelligenza emotiva nella sofferenza psichica" tratta di: Comunicazione e Intelligenza Emotiva.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Stefania Cicchiello.

L'articolo proverà a spiegare l'influenza delle emozioni e il loro ruolo nella sofferenza emotiva. Tutte le emozioni hanno una funzione, comprese quelle che vengono solitamente etichettate come "negative".
In realtà, non ci sono emozioni buone o cattive, brutte o belle.
Le emozioni esistono e sono delle risposte che ci possono aiutare a capire se il nostro benessere è compromesso. Mentre le emozioni positive quali: l'amore, il piacere, il desiderio hanno una funzione facilmente intuibile, è difficile riconoscere il ruolo svolto dalle emozioni negative come: la paura, l'ansia, la tristezza, la rabbia, la vergogna, l'imbarazzo.

Le emozioni negative determinano una sofferenza emotiva che può essere più o meno visibile, ma comunque reale come quella fisica.
La sofferenza emotiva non sempre riceve lo stesso tipo di riconoscimento rispetto a quella fisica, soprattutto quando si tratta di dolore causato da accadimenti considerati dalla nostra società traumaticamente minori e pertanto risolvibili con aspettative lavorative, ricerca di svago o semplicemente reprimendo le emozioni "negative" emergenti, evitando di parlare dell'accaduto, facendo finta che nulla sia successo.

Quante persone hanno dedicato una parte del proprio tempo a curare e ad esplorare la propria sofferenza emotiva conseguente ad un incidente stradale, alla morte di un familiare, alla fine di una relazione, alle difficoltà di un divorzio, alla perdita della salute, alla scomparsa delle relazioni sociali?
Nella nostra realtà sociale la capacità di "reagire" e di "combattere" le emozioni, nascondendo dentro di sé la sofferenza emotiva, è considerata un segno di forza. Infatti, le emozioni sono concepite come un turbamento da governare e reprimere in favore delle componenti più razionali.

Invece, l'aspetto cognitivo e quello emotivo vanno di pari passo: comprendere le informazioni provenienti dalle emozioni determina una maggiore capacità di valutare la realtà e di agire adeguatamente. Quando si produce un'emozione non si dovrebbe reprimerla, ma esplorarla per comprendere il comportamento più idoneo per ottenere ciò che si desidera.

Che cos'è la sofferenza emotiva e quando si genera?

La sofferenza emotiva nasce da una mancanza di "accettazione" della nuova realtà verificatasi in seguito ad un evento che procura una perdita o dalla preoccupazione di non poter ottenere quello che si desidera.
La sofferenza emotiva, semplicemente, si viene a creare quando si determina un dislivello fra gli scopi progettati (avere dei figli, sposarsi, fare carriera...) e la realtà che interferisce (scoprire di essere sterili, essere lasciati dalla persona amata, essere licenziati...).

Quando la persona non accetta gli eventi sfavorevoli, reali o anche solo temuti (non essere più amati, avere una malattia) e i propri stati interiori quali: provare emozioni spiacevoli o avere pensieri fastidiosi che irrompono nella testa, va incontro ad una sofferenza emotiva più o meno intensa.
La sofferenza emotiva di solito si risolve quando il soggetto raggiunge, ridefinisce o rinuncia a quegli scopi compromessi.
Se la sofferenza diventa intensa, duratura, e l'individuo non riesce a sperimentare altri tentativi di risoluzione - resistenza al cambiamento - essa si manifesta in forma patologica.

Che cosa sono le emozioni e l'intelligenza emotiva?

Le emozioni sono esperienze psichiche che coinvolgono aspetti fisiologici, mentali e comportamentali. Negli ultimi decenni, le ricerche si sono dedicate allo studio delle basi neurofisiologiche delle emozioni per capire quali erano le aree del cervello maggiormente coinvolte nei comportamenti emotivi, nelle manifestazioni fisiche e nel vissuto delle emozioni e hanno individuato il "sistema limbico" e il "sistema ipotalamico".

  • Fisicamente le emozioni si manifestano attraverso l'alterazione delle funzioni respiratorie, le modificazioni del battito cardiaco, della voce e delle espressioni facciali...
  • Mentalmente le emozioni sono vissute e percepite come positive o negative o meglio come piacevoli e spiacevoli.
  • A livello comportamentale le emozioni determinano l'impulso all'azione. Infatti la parola emozione deriva dal latino "e-movere" (muovere da) suggerendo come ogni emozione produce un'azione interna (alterazioni fisiologiche) ed esterna (prepararsi all'azione).

Quando si prova un'emozione tutti e tre gli aspetti menzionati sono presenti, anche se la persona non ne è consapevole.

La capacità di comprendere e gestire le proprie e altrui emozioni determina l'intelligenza emotiva che come quella cognitiva varia a seconda delle persone e, non essendo innata, va esercitata, può essere appresa e potenziata da tutti. Le persone dotate di grande intelligenza cognitiva e di un'ottima cultura non sempre hanno sviluppato l'intelligenza emotiva che gli consentirebbe di utilizzare in modo più adeguato le emozioni e i rapporti interpersonali.

Le emozioni espresse giocano un importante ruolo comunicativo e possono influenzare il rapporto fra una persona, l'ambiente circostante e le persone con cui si rapporta. Per esempio, la manifestazione di felicità stimola in chi sta intorno un atteggiamento di vicinanza e di condivisione, l'espressione di rabbia può provocare un distanziamento interpersonale, la tristezza determina un sentimento di comprensione e di avvicinamento in chi sta accanto ecc. Le emozioni dunque, se gestite bene, consentono di mantenere o modificare le relazioni interpersonali e i rapporti con l'ambiente circostante. Pertanto, l'intelligenza emotiva ha un ruolo predominante rispetto a quella cognitiva nel raggiungimento dei propri obiettivi di vita.
La capacità di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri è essenziale per lo sviluppo personale e relazionale. Ogni emozione è detentrice di un messaggio e la nostra capacità consiste nel riconoscerlo.

Bibliografia
  • Goleman D., "Intelligenza emotiva", BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, Milano, 1999
  • Castelfranchi C., Miceli M., "I fondamenti psicologici della psicoterapia cognitiva", Bollati Boringhieri, Torino, 2002
  • Mancini F., Perdighe C., "Why do people suffer? The role of non acceptance in the genesis and maintenance of emotional distress", Vol. 9 N. 2, 95-115, Pubbl. in Cognitivismo Clinico, 2012

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