Articolo pubblicato il 11 Giugno 2012.
L'articolo "Perché il terremoto ci fa così paura?" tratta di: Disturbi d'Ansia, Disturbo Acuto da Stress, Disturbi del Sonno e Training Autogeno.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Vera Blasutti.
Il terremoto è un disastro di tipo collettivo non prevedibile, non controllabile e non sottoposto alla nostra scelta. Il terremoto è quindi, a tutti gli effetti, un evento fortemente stressante.
Lo stress è una reazione adattiva dell'organismo che può avere un valore positivo in quanto consente di far fronte a alle condizioni e alle pressioni ambientali. Il medico austriaco Hans Selye ha definito questo meccanismo come «sindrome generale di adattamento» che si distingue in 3 fasi:
Secondo alcuni studi «la maggioranza delle persone si imbatterà in un evento che potrebbe favorire l'insorgenza di gravi reazioni da stress almeno una volta nella propria vita. Fortunatamente, anche nei disastri più gravi, non tutte le persone sviluppano un grave disturbo».
Come spiegato da un altro studioso, Richard S. Lazarus, uno stesso evento può avere significati diversi per diversi individui, e queste differenze individuali sono dovute alle caratteristiche psicologiche.
In generale le persone, di fronte a un evento stressante, hanno due tipi principali di reazioni:
Perché ci sia un adattamento ottimale è necessario mettere in atto molteplici strategie.
Per far fronte a un evento stressante sono quindi necessarie abilità per reagire e fronteggiare lo stress (dette in inglese "coping skills").
Che sensazioni possiamo sperimentare?
Le emozioni più frequentemente vissute durante e a seguito di un terremoto sono:
I sintomi possono essere molteplici:
Altri sintomi tipici dopo un trauma sono:
Che fare per rilassarsi un po'?
Innanzitutto si può imparare a respirare col diaframma.
Usate il diaframma nella respirazione?
Verificatelo mettendo una mano sulla pancia, mentre inspirate dovrebbe gonfiarsi e il torace dovrebbe espandersi poco.
1. La respirazione col diaframma
2. Praticare esercizi di rilassamento quali:
3. Fare attività fisica.
4. Fare esercizi mentali (anche chiamati di “igiene cognitiva”).
In un momento in cui oggettivamente succedono cose preoccupanti, è molto importante non catastrofizzare, sforzarsi di mantenere una visione critica della situazione e non cedere a un meccanismo tipico dell'ansia: cioè l'attenzione selettiva non pensare solo al terremoto, non stare sempre collegati ai programmi tv che ne parlano, non aspettare/stare in attesa di sentire le scosse...
5. Cercare informazioni utili come: cosa fare e cosa non fare in caso di una nuova scossa, quali sono i muri portanti della propria abitazione...
È molto importante non fermare completamente la propria vita e le proprie attività quotidiane, perché con esse cesserebbe anche qualunque stimolo positivo e resterebbe spazio solo per il pensiero del terremoto.
La sofferenza acuta solitamente diminuisce rapidamente.
Tuttavia secondo alcuni studi il 13% degli uomini e il 30% delle donne - a seguito di un evento traumatico - sviluppa un Disturbo Post Traumatico da Stress. I bambini sono maggiormente vulnerabili rispetto agli adulti.
Questo tipo di disturbo può causare:
Quando si prova uno di questi sintomi è consigliable consultare uno specialista.