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Articolo di psicologia: «Terapia, Autoconoscenza, stress e benessere»

Psicoterapia e benessere psicofisico: come e quando può essere utile l'aiuto di un professionista

Articolo pubblicato il 12 Aprile 2012.
L'articolo "Psicoterapia e benessere psicofisico: come e quando può essere utile l'aiuto di un professionista" tratta di: Stress e Tipi di terapia.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Carmela Messa.

Definizioni di salute e benessere
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito la salute come: «uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità».
La salute mentale è invece definita nei termini di «uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l'individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all'interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell'ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni».

Salute globale. Queste definizioni ci introducono a una visione che potremmo definire olistica (globale, integrata) della salute e del benessere: salute e benessere dipendono dall'armonica interdipendenza dei vari livelli dell'essere tra loro e con l'ambiente esterno, in un processo di aggiustamento e adattamento continui, in cui costantemente influenziamo e siamo influenzati dall'ambiente circostante.
Con l'introduzione del modello bio-psico-sociale (Engel, 1977) abbiamo assistito a un cambiamento generale di prospettiva nello studio della malattia. Tale modello considera gli aspetti biologici di un disturbo in continua interazione con i possibili fattori psicologici e sociali sottostanti, di cui si considera l'influenza nell'insorgenza, nel decorso e nella risoluzione o mantenimento della patologia. Ecco che l'attenzione si sposta dall'idea di salute intesa in senso strettamente fisico al concetto di salute globale dell'individuo nel suo ambiente.

Psicologia della Salute. Contemporaneamente, grazie allo sviluppo della Psicologia della Salute, si comincia a parlare dell'importanza di adottare "comportamenti di salute" (sia in termini di ciò che faccio, cioè comportamenti sani, che in termini di ciò che mi astengo dal fare, cioè evitamento di comportamenti insani e dannosi) e stili di vita sani.
Si inizia a considerare il ruolo attivo che l'individuo può assumere nella promozione del suo benessere personale (sia sul piano fisico che psicologico) e nella gestione delle situazioni di stress o degli eventi di malattia che può incontrare nel corso della propria esistenza, attraverso la mobilitazione delle proprie risorse e potenzialità.
Ma per impiegare una risorsa bisogna prima sapere che c'è, riconoscerne l'esistenza per imparare a utilizzarla nella maniera più efficace e adeguata al contesto. Ecco che l'autoconoscenza, la consapevolezza di sé (quindi delle proprie risorse, ma anche dei propri limiti), può giustamente essere considerata come un elemento centrale nel processo di realizzazione e mantenimento del benessere psicosomatico dell'individuo.

L'autoconoscenza

L'autoconoscenza scaturisce da una buona capacità di osservare e comprendere ciò che accade dentro di noi (nella nostra mente, ma anche nel nostro corpo, nel senso di imparare ad ascoltare e riconoscere i segnali che il corpo ci invia) e di esaminare e interpretare correttamente ciò che ci giunge dal fuori, dal nostro incontro con l'ambiente circostante (contesto sociale, lavorativo e culturale, vita relazionale, caratteristiche fisico-geografiche dell'ambiente in cui viviamo e modi in cui ci influenzano).
Ci sono persone abituate a elaborare e interpretare i segnali interni ed esterni al proprio organismo, alla continua ricerca di un significato per ciò che sta accadendo; altre che preferiscono ignorare e rimandare le domande a quando diventeranno improcrastinabili; altre ancora che vorrebbero capirci di più ma hanno bisogno di essere guidate e indirizzate.

La Consulenza psicologica o la Psicoterapia possono rappresentare un valido ausilio per acquisire una maggiore consapevolezza (e quindi un miglior controllo) dei processi mentali alla base del proprio comportamento, delle proprie risposte psicofisiologiche e del modo di rapportarsi con l'ambiente circostante (come lo si influenza e come si è influenzati da esso).
Tuttavia, accade raramente che si intraprenda un percorso psicoterapeutico per il semplice desiderio di autoconoscenza. Nella maggior parte dei casi rivolgersi a uno Psicologo o uno Psicoterapeuta ha per l'individuo il significato di recuperare uno stato di benessere venuto meno.
Le motivazioni che causano il malessere possono essere molteplici, ma di solito esse vengono definite e percepite da chi chiede aiuto come situazioni di crisi o periodi di stress.

La crisi

In Psicologia il concetto di crisi fa riferimento alla rottura di un equilibrio precedentemente acquisito e alla necessità di trasformare i modelli abituali di comportamento, che risultano inadeguati per far fronte alla situazione presente (Galimberti, 1992). La crisi rappresenta un momento di trasformazione in cui tutto sembra cambiare rapidamente (Jaspers, 1964) e tale situazione può procedere verso la rottura totale degli equilibri e la decadenza o può dare origine a "una nuova soluzione".
Sicuramente la percezione di una situazione di crisi è soggettiva e risente delle differenze individuali nella valutazione. Tuttavia l'idea di crisi sembra essere generalmente accompagnata da sensazioni di indeterminatezza e di molteplici possibilità di esito, che contribuiscono alla rappresentazione che si ha di essa come "momento cruciale" (Cancrini e Onnis, 1979).

Il valore negativo della crisi, intesa come rottura di un equilibrio precedente e momento di disgregazione e disorganizzazione, può essere controbilanciato se si impara a riconoscerne i significati (cosa rappresenta questo sintomo fisico o psicologico? perché questa impasse lavorativa? cosa ha spinto verso un tradimento o una rottura nella relazione di coppia o familiare?...) e la si legge come l'espressione di un'esigenza di crescita e di aspirazione a un "equilibrio più maturo".

La crisi come sintomo.
La crisi può essere interpretata come un sintomo, un tentativo di difesa verso una situazione non più ottimale, che può diventare il punto di partenza per recuperare potenzialità e acquisire consapevolezza di aspetti della propria personalità fino a quel momento rimasti celati.

Intraprendere una Psicoterapia, quando ci si trova in un momento di crisi, può aiutare il soggetto a sostenere le sensazioni di angoscia, tristezza e impotenza solitamente associate a simili situazioni, e a trovare un senso costruttivo a ciò che nell'immediato appare solo come doloroso e disgregante.

Lo stress

Il concetto di stress psicologico è molto complesso e può assumere diversi significati a seconda del contesto a cui si riferisce (Trombini e Baldoni, 2001) e delle valutazioni personali. Tuttavia esso generalmente fa riferimento a situazioni ambientali che eccedono le normali capacità di adattamento dell'individuo che si trova ad affrontarle, e che comportano l'attivazione (in maniera più o meno consapevole) di una serie di difese nel tentativo di fronteggiarle. Può trattarsi di eventi acuti o di situazioni croniche, con valenza esclusivamente negativa (distress) o anche relativi a esperienze di crescita e appaganti, ma percepite come molto impegnative (eustress).

Ecco alcuni esempi di eventi/situazioni stressanti:

  • matrimonio, maternità/paternità
  • separazione/divorzio
  • licenziamento
  • trasferimento
  • lutti
  • avvenimenti collettivi di notevole impatto (catastrofi naturali, crisi economiche, epidemie, guerre)
  • stress quotidiano (difficoltà sul lavoro, in famiglia, nella società, ecc.; si tratta di uno stress più difficile da riconoscere e quindi a lungo sottovalutato ma non per questo meno importante. In questa tipologia di stress possiamo far rientrare l'accudimento di un parente affetto da morbo di Alzheimer o da altre malattie croniche fisiche o psichiatriche)

Molte ricerche hanno dimostrato gli effetti negativi dello stress sui vari sistemi corporei, in particolare sul sistema immunitario, che può avere un'importanza cruciale nell'eziologia di malattie infettive, del cancro, delle allergie e delle malattie autoimmuni (Davison e Neale, 2000).

È inoltre generalmente riconosciuta l'esistenza di un'associazione tra esposizione a fattori stressanti e predisposizione all'insorgenza di patologie a carico di diversi altri sistemi corporei, quali:

  • quello cardiovascolare (ipertensione arteriosa, infarto miocardico)
  • quello respiratorio (asma)
  • quello gastroenterico (ulcera peptica, sindrome del colon irritabile, rettocolite ulcerosa)

Effetti indiretti. Inoltre, lo stress può avere effetti indiretti sullo stato di salute dell'individuo, cioè dipendenti non direttamente da modificazioni biologiche o psicologiche, bensì da cambiamenti nello stile di vita, attraverso l'assunzione di comportamenti patogeni che possono influenzare la possibilità che una malattia si verifichi (come l'aumento del consumo di sigarette e/o alcolici, l'abuso di farmaci, un'alimentazione sregolata, ecc.).

La Psicoterapia . Il sostegno di uno Psicologo-Psicoterapeuta, nei periodi di stress percepito, può aiutare il soggetto a mitigare gli effetti psicofisiologici delle situazioni impegnative, impedendo l'insorgenza di disturbi conclamati sul piano somatico e/o psicologico. L'intervento può essere rivolto a individuare le strategie abitualmente utilizzate dal soggetto per fronteggiare lo stress, esaminandone l'adeguatezza e l'efficacia in relazione alla situazione problematica e al contesto ed eventualmente promuovendo l'utilizzo di strategie che si arrivi a riconoscere come più adeguate in quella particolare condizione.

La Psicoterapia può aiutare il soggetto a riconoscere, comprendere ed elaborare le difese inconsce messe in atto in risposta alle situazioni stressanti, e a sostituirle con modalità più concrete ed efficaci di risposta allo stress. È anche possibile riconoscere ed elaborare l'impatto destabilizzante di certe situazioni che l'individuo non ammette come problematiche, evitando che evolvano successivamente verso la patologia. Lo Psicoterapeuta può anche aiutare il soggetto a riconoscere la valenza patogena di alcuni suoi comportamenti, evitandone i possibili effetti negativi sulla sua salute, promuovendo invece il ricorso a comportamenti "protettivi", volti al mantenimento e/o al miglioramento dell'attuale stato di salute.

Riferimenti bibliografici
  • Cancrini L., Onnis L. (1979), "Revisione storico-critica del concetto di crisi", Giornale Italiano di Psicologia, vol.3: 407-433
  • Davison G.C., Neale J.M. (2000), "Psicologia clinica", Zanichelli, Bologna
  • Engel G.L. (1977), "The need for a new medical model. A challenge for biomedicine", Science, 196: 129-136
  • Galimberti U. (1992), "Idee: il catalogo è questo", Milano, Feltrinelli
  • Jaspers K. (1964), "Psicopatologia generale", Il Pensiero Scientifico, Roma
  • Trombini G., Baldoni F. (2001), "Disturbi psicosomatici", Il Mulino, Bologna

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